Cari lettori,
Se avete sempre coltivato la convinzione che i matrimoni siano celebrati solo tra persone, ci dispiace deludervi, ma siete assolutamente in errore. Potrà sembrare bizzarro, ma dovete sapere che Venezia non manca di rinnovare annualmente i suoi voti all’Adriatico, in una grande festa aperta a tutti, durante la quale le folle si radunano per assistere all’opulenza e alla solennità dell’insolito rituale.
Si tratta di una delle cerimonie più antiche e caratteristiche della città, che si tiene a maggio, nel giorno dell’Ascensione, durante il quale la popolazione celebra due ricorrenze fondamentali: la vittoria militare del Doge Pietro Orseolo II contro gli Slavi e la conseguente liberazione della Dalmazia, insieme con la firma del trattato di pace tra papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa del 1177. Ma cosa ha a che fare tutto ciò con la Festa della Sensa? Se queste premesse suscitano la vostra curiosità, continuate a leggere. Come si accennava in precedenza, tutto ebbe inizio quando il Doge Pietro Orseolo II riuscì ad affermare l’incontrastata supremazia della Serenissima sul Mare Adriatico, respingendo con risolutezza la minaccia pirata. In seguito, nel 1177, papa Alessandro III fece dono al Doge Sebastiano Zani di un anello d’oro in segno di gratitudine per l’impegno dimostrato nel ristabilire la concordia tra il pontefice e l’imperatore. Ed è proprio qui che ha origine una tradizione centenaria, che contribuisce a rinnovare costantemente il fascino imperituro di Venezia, una delle più grandi potenze del Mediterraneo al tempo e uno dei centri culturali più ricchi d’Europa ancora oggi. Durante il celebre “Sposalizio del Mare”, il Doge attraversa la laguna a bordo di una sontuosa imbarcazione nota come Bucintoro, progettata nel 1311 allo specifico scopo di trasportare la massima autorità cittadina in occasione di eventi eccezionali. Il doge prosegue benedicendo l’acqua, seguito da una processione di barche che scivolano sulla superficie lagunare in un lungo corteo, vogando alla veneta. Il momento saliente della Festa della Sensa è però costituito dallo scenografico lancio dell’anello d’oro, il protagonista morale della giornata, che il Doge porta con sé. Il mare accoglie il dono al suono delle parole “Desponsamus te, mare, in signum veri perpetuique domii”, ovvero “ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio”.
Quasi romantico, non trovate? Lo Sposalizio del Mare non è una semplice tradizione, ma anche una significativa testimonianza di quanto sia radicato il legame con l’Adriatico nella storia della città e di come la magnifica Venezia sia fiorita nel tempo, grazie alle inesauribili risorse del Mediterraneo.
Ci auguriamo che quest’unione indissolubile continui a portare bellezza, gloria e benessere alla città sull’acqua, il tesoro più splendente d’Italia.
A presto,
Meccaniche Veneziane Team
Federica Filippi
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